Review from Metal Italia
October 9, 2023From: Metal Italia
Published: September 24, 2023
Sarebbe pressoché lapalissiano chiedere ai None a cosa si riferiscano con quell’”Inevitable” del titolo. Gli americani – di Portland, Oregon – si nutrono di tristezza e sono uno dei gruppi di punta, di puro culto, della label canadese Hypnotic Dirge. Ne sostengono il roster di affilata malinconia e ne sono propriamente, al di là degli anni di militanza nelle loro file, l’esemplificazione più esaustiva di quale sia la filosofia della label.
Una realtà, quella dei None, con un suo zoccolo duro di fan nell’underground internazionale, frutto di uscite solide, innestate torbidamente nel filone depressive: un regno all’interno del quale non si presentano come innovatori o coloro che lo portano a un altro livello, ma ne sanno riportare perfettamente tutto il carico di intensa disperazione. E lo hanno fatto, finora, attingendo a piene mani tanto dal doom, quanto dal black metal, sfoderando un’indole sofferente che all’abituale autocommiserazione tipica del genere sa aggiungere un minimo di dinamismo e una cura melodica e armonica di rilievo.
Approdiamo dunque a “Inevitable”, quarto album in circa sei anni per la formazione – chi ne faccia parte, che faccia abbiano, non è dato sapersi – uscita che non ne smuove chissà quanto l’impianto sonoro, ne va piuttosto a limare alcuni aspetti e rinfocolare altri, per un altro rosario di canzoni da sorbire – meglio, subire – con tutta calma.
Nell’avvicendarsi di crepitanti cascate elettriche e arpeggiati toccanti di “Never Came Home” si fa presto apprezzare il maggior peso di temi cari al post-black metal e al black metal atmosferico più arioso: si spandono infatti fragranti arie di black metal ‘cascadico’ e rasoiate vicine agli Harakiri For The Sky, a colorire di un’emotività meno uniforme l’insieme, in una miscellanea che non porta turbamenti, ma arricchisce invece di nuove sfumature i sentimenti afflitti della band.
Come nei precedenti capitoli della sua storia, questo manipolo di misteriosi musicisti ama discorsi ampi e ciclici, all’interno dei quali sviluppare nuovi spunti attraverso un processo di aggiunta rispetto a un granitico filone principale.
Mai troppo articolati sul piano ritmico – anzi, decisamente scarni e lineari, da questo punto di vista – i None amano pennellare di screziata, ruvida malinconia la loro proposta, annerendo le tonalità chitarristiche senza sfociare in gelida disperazione. I richiami alla solitaria, austera bellezza della natura invernale, evocata dalle immagini solitamente prescelte nelle copertine, emerge anche all’interno dei dischi e “Inevitable” non fa eccezione: l’inerme dilatarsi di alcuni frammenti, dominati da flebili, dimesse note di tastiera, e il candore degli arpeggiati portano la mente verso ecosistemi non antropizzati, solitari, con un grado di evocatività di tali situazioni davvero apprezzabile.
Le pause dal sapore ambient, con una punta di drone, che vanno a ritagliarsi spazi importanti tra “My Gift” e “Locked, Empty Room” si saldano poi a suggestive inflessioni post-rock, che hanno il merito sia di variare il tono musicale dell’opera, sia di darle un gusto cinematografico coerente allo sfaccettato mood malinconico generale.
Ascoltando per bene l’album nella sua interezza, senza prendersi pause di respiro, se ne apprezza meglio il disegno complessivo: dal punto di vista di rabbia, energia e tormento, si va digradando, perdendosi poco per volta nella quiete. Un’accettazione del dolore che toglie, in ultimo, la voglia di combattere. I None non hanno forse caratteristiche davvero ‘speciali’ che possano farli diventare un gruppo dai consensi più ampi di quelli ottenuti finora, ciò nonostante il loro percorso artistico rimane ragguardevole e anche con “Inevitable” sono riusciti a dare una rinfrescata alla loro formula. Per gli amanti del filone depressive black metal, un’uscita da non trascurare.
Rating: 7.5/10
Reviewed by: Giovanni Mascherpa
Posted by Hypnotic Dirge Records. Posted In : Italian